Faido

:)

CHIRONICO
Grosso agglomerato situato su un pianoro, un tempo centro di vicinanza e importante stazione di sosta sulla vecchia mulattiera del San Gottardo, che aggirava la gola della Biaschina salendo da Giornico e attraversando l’altipiano di Chironico. Presenta una configurazione armoniosa fitta di case costruite sia in pietra sia in legno, fra le quali si aprono piccole piazze. Gli insediamenti rurali sui monti di Olina, Cala, Doro, Chiesso e Gribbio, con gli oratori dei sec. XVI-XVIII, sono bene mantenuti e hanno carattere quasi esclusivamente turistico; solamente quello di Gribbio è raggiungibile per mezzo di una strada carrozzabile.
Chiesa di S. Ambrogio Chiesa biabsidata, interessante tipologicamente. Antica coparrocchiale, documentata dal 1223, costruita intorno alla fine XII-inizio XIII sec. e trasformata, secondo l’iscrizione interna, nel 1338. Era preceduta da un portico sotto cui si riuniva la pubblica vicinanza. Nel 1897 l’edificio subì pesanti modifiche: un nuovo campanile fu addossato alla facciata, si cancellarono gli affreschi in facciata, si alzarono le pareti della navata e furono distrutti l’arco ribassato, che divideva in due navate lo spazio interno, e il soffitto ligneo dipinto del 1580 per far posto a una volta a botte, che cadde nel 1923. Restauro 1940- 52 (Alberto Camenzind), nel corso del quale furono eliminati la scialbatura che copriva gli affreschi e le decorazioni in stucco settecentesche che ornavano le absidi, riaperte le monofore delle absidi, coperta la navata con un soffitto ligneo e ricostruito il campaniletto a vela. Nuovo restauro globale 2004-2005 (Gabriele Geronzi). Nell’ambito degli scavi archeologici condotti nel 1941 sono state rinvenute le fondamenta di una sala absidata altomedievale rivolta a S. La chiesa attuale è un’aula a pianta trapezoidale orientata, conclusa da due absidi gemelle coeve, ornate esternamente di tre specchiature coronate da archetti. Non si tratta quindi del risultato di un allargamento planimetrico successivo, come avvenne in molte costruzioni biabsidate del Canton Ticino. Gli affreschi furono eseguiti nel 1340-41 da Petruspaulus detto Soçus di Castello di Menaggio, come attesta l’iscrizione che si trova nell’abside S. Lungo le quattro pareti, immediatamente sotto il soffitto, corre un fregio con motivi architettonici, fiori, animali e busti di profeti. Nell’abside N: Incoronazione della Vergine in una mandorla contornata da angeli; nel registro inferiore, S. Michele, SS. Stefano e Lorenzo, la Crocifissione e SS. Filippo e Giacomo. Sull’arco trionfale N: due angeli con turiboli. Sulla parete N: ciclo della vita di S. Ambrogio nel registro superiore (che inizia sulla controfacciata); nella fascia mediana, scene della vita di S. Maria Maddalena; in basso, ciclo dei Mesi. Sulla controfacciata: a sin. del portale, Giudizio universale; a des., Madonna della Misericordia. Sulla parete S: nella fascia superiore, singole scene in pessimo stato di conservazione, tra cui si possono riconoscere (da sin. a des.) una scena di martirio, un’Ultima Cena, un personaggio a cavallo e la figura di un santo; nella fascia mediana, storie di Gioacchino e Anna; nella zona dello zoccolo, medaglioni rappresentanti le Età dell’uomo, contenenti ciascuno il protagonista accompagnato da una figura femminile allegorica. Nell’abside S: Cristo in maestà con i simboli degli evangelisti; in basso Martirio di S. Giovanni Battista (sin.) e figura di santo (des.); sull’arco trionfale, Annunciazione. Al 1537 risale l’affresco della Madonna con i SS. Ambrogio e Giovanni Battista al centro della parete dell’abside S. Palazzina, nel nucleo. Imponente costruzione con facciate dipinte dai pittori-decoratori locali Giuseppe e Camillo Dazzi.
Torre Pedrini, al margine S del villaggio. Alta costruzione a pianta quadrata con tetto a due falde; eretta prob. nella prima metà XIII sec. L’ultimo piano fu aggiunto in epoca posteriore. Restauro 1977. All’interno, nella lunetta sopra il portale: Madonna d’ambito seregnese, tardo XV sec. Chiesa parrocchiale di S. Maurizio, a S, fuori dalla località. Già dedicata ai SS. Maurizio e Eugenio, è menzionata per la prima volta nel 1219. La chiesa antica a due navate con due cappelle laterali dedicate ai SS. Caterina e Antonio, fu trasformata tra la fine del XVI e l’inizio del XVII sec. mediante l’aggiunta di un coro poligonale. Assunse l’aspetto odierno nel corso del XVIII sec. quando fu impostata la volta a botte della navata, ante 1741, e fu edificato il coro semicircolare, 1790. Restauro 1982- 84. A fianco della parete S s’innalza il campanile tardomedievale con tetto a piramide. Colonna cimiteriale messa in opera nel 1856 riutilizzando un capitello tardomedievale. La navata e il coro sono decorati con affreschi eseguiti da Tommaso Calgari, 1861. Altare maggiore in marmo di Giuseppe Catella di Viggiú, 1823. Nelle cappelle laterali: tre paliotti in scagliola firmati da Giuseppe Maria Pancaldi, 1766; le due cappelle a S contengono stucchi del 1762 ca. A sin. della cappella di S. Antonio è visibile un arco con la figura affrescata di una santa martire, prob. appartenuto all’antica cappella di S. Caterina.
GRUMO. Nucleo intatto caratterizzato da case per lo più in pietra. Oratorio di S. Carlo, prob. del XVII sec. Tela raffigurante S. Carlo di Giuseppe Maria Busca, 1750 ca.

NIVO
Oratorio di S. Gottardo. Attestato dal 1567. Edificio barocco con coro semicircolare e alto campanile a S. Nel coro: affresco raffigurante Cristo con i SS. Carlo e Gottardo opera di Guido e Aurelio Gonzato, 1937; nuovo arredo liturgico.
Centrale elettrica del Piottino. Realizzata nel 1928-32. Progetto e direzione dei lavori furono affidati alla Motor Columbus SA, mentre il disegno delle facciate è opera del milanese Giovanni Greppi. Edificio in «stile lombardo». Muratura intonacata, zoccolo e lesene in pietra, profili delle aperture in cotto, e tetto con copertura in coppi. Facciate ornate di decorazioni pittoriche di Emilio Ferrazzini, ridipinte.

 

CALONICO
Villaggio ben conservato, agglomerato su un pianoro della montagna. Subì ingenti danni a causa di un incendio nel 1681 e di un’alluvione nel 1834. Vi si notano alcune tipiche case leventinesi in legno con timpani aperti del XVII e XVIII sec. Dal 2006 fa parte del comune di Faido.
Chiesa parrocchiale di S. Martino, in posizione isolata sopra uno strapiombo dominante la valle. Della chiesa romanica, documentata dal XIII sec., si è conservato il campanile a des. dell’odierna facciata, con bifore negli ultimi due piani e tetto a padiglione, XII sec. La chiesa, circondata dal cimitero, ha subìto un’importante opera di trasformazione nel Seicento. Restauro 1983. Sopra il portale S: affresco di S. Martino, seconda metà XVII sec., ripreso nell’Ottocento. Il coro poligonale, fortemente spostato a N rispetto all’asse mediano della navata, presenta una decorazione tardottocentesca. Sulla volta a botte della navata sono affrescate le figure di S. Martino e degli evangelisti, fine XIX-inizio XX sec. Statua bronzea raffigurante S. Martino di Nag Arnoldi, 1997. Nella cappella N, voltata a crociera: notevole altare ligneo con colonne tortili, quattro figure di santi e statua della Vergine circondata da medaglioni con i Misteri del Rosario, stilisticamente vicino alla bottega dei Ritz, XVIII sec. Dalla parte opposta, nella cappella voltata a botte: affreschi rustici raffiguranti scene dalla vita di S. Carlo Borromeo, seconda metà XVII sec.; tela popolaresca, XIX sec. All’angolo S-O è addossato l’ossario del 1849. Cappella del 1796, sulla strada che porta alla chiesa parrocchiale, decorata nel 1803 da Domenico Sertori; radicalmente ridipinta nel 1998. Oratorio di S. Giovanni Battista, nel villaggio. Piccola aula voltata a botte, con coro poligonale, eretta negli anni 1641-42. Affreschi del coro: nell’intradosso dell’arco, dottori della Chiesa, databili al periodo della costruzione; sulla volta, medaglioni con santi, l’Assunta e il Battesimo di Cristo, prima metà XVIII sec. Le figure dei SS. Carlo e Ambrogio affrescate sulle pareti della navata sono attr. ai Calgari, seconda metà XIX sec.
Casa Regina, sulla piazza. Tipica casa in legno leventinese, costruita nel 1684. Restauro 1984-89. Contiene cinque camini, due dei quali costituiti da pigne del XIX sec. Mulino, all’inizio del paese. Costruito nel XVIII sec. e recentemente restaurato.

 

ANZONICO
Chiesa parrocchiale di S. Giovanni Battista decollato
, in posizione isolata sul ciglio del pendio a S del villaggio. Il 19 gennaio 1667 una valanga distrusse la chiesa precedente, consacrata nel 1404, e nel 1670 fu edificato l’odierno edificio in una collocazione differente. Restauro 1945-46 (Riccardo Gianella). Edificio orientato con coro poligonale, una cappella laterale a pianta poligonale a S e due a N. Il campanile ha un tetto conico in pietra. Navata coperta da un soffitto a capriate scoperte del 1946. Le pareti e la volta a botte lunettata del coro sono ornate di scene della vita del Battista e figure degli evangelisti affrescati dai Calgari, seconda metà XIX sec. Altare maggiore tardoneoclassico di Pietro Rossi di Arzo, 1865. Sul lato sin. dell’arco trionfale: altare ligneo di gusto neoclassico rifinito e messo in opera da Felice Rigoli, 1791; nella vetrina, gruppo della Crocifissione con le statue della Vergine e dei SS. Giovanni e Maria Maddalena, queste ultime acquistate a Milano nel 1786, ma databili a epoca anteriore; statue dei SS. Giovanni e Pietro più antiche. Sul lato opposto: altare in marmo del 1757 con pala di S. Giuseppe, XVIII sec. La cappella di S. Carlo contiene un altare ligneo popolaresco, inizio XVIII sec. Oratorio di S. Antonio da Padova, nel villaggio. Aula voltata a botte lunettata eretta nel 1678-84 e trasformata nel 1832 con l’aggiunta di un’abside semicircolare in luogo dell’originario coro poligonale. Restauri 1972; 2003 (esterno). All’interno: tele raffiguranti i SS. Gerolamo e Sebastiano, seconda metà XVII sec., la Predica del Battista nel deserto e Cristo docente, XVIII sec.
MONTE ANGONE
Oratorio di S. Maria Addolorata. Aula conclusa da un coro poligonale, terminata nel 1757. Restauro 1958. Scultura settecentesca raffigurante la Pietà, acquistata a Milano nel 1786.

 

CAVAGNAGO
Chiesa parrocchiale di S. Anna
. Costruzione orientata a navata unica conclusa da un coro poligonale e affiancata da cappelle a pianta poligonale, eretta nel XV sec. Subì una trasformazione barocca prob. nel XVIII sec.; rinnovata e nuovamente affrescata nel 1933-34. Restauro 1982-84. A N del coro si erge il campanile con tetto a padiglione, datato 1675. Sopra il portale nicchia con affresco di S. Anna Metterza, XVI sec. L’interno è voltato a botte lunettata. Considerevole altare maggiore in marmo policromo proveniente dalla chiesa milanese di San Babila, seconda metà XVII sec.; due statue lignee di angeli oranti; paliotto in scagliola originario della chiesa di S. Francesca Romana a Roma, prima metà XVIII sec. A sin. dell’arco trionfale: tela della Madonna del Rosario, prima metà XVII sec.; sul lato des.: S. Antonio da Padova, XVIII sec. Sulle pareti del coro: altri due quadri con scene del Rosario, XVIII sec. Affreschi sulle pareti della navata, tardo XVI sec.: a des., raffigurazione iconograficamente interessante della Morte del Giusto e Ultima Cena; a sin., S. Maria Maddalena, Transito della Vergine e Adorazione dei Magi. Sulla controfacciata: Madonna col Bambino. Dipinti murali eseguiti da Emilio Ferrazzini, 1934.
SEGNO Oratorio di S. Ambrogio, a S del villaggio. Aula unica absidata, la cui parte E risale al XIII sec.; fu prolungata verso O prob. nel XV sec., mediante l’aggiunta di un corpo fortemente divergente rispetto all’asse della navata primitiva. L’altare fu nuovamente riconsacrato nel 1487. Restauri 1931; 2003-04. A S dell’abside massiccio campanile con bifore, coronato da tetto a padiglione. L’interno è coperto da un soffitto ligneo piano; nell’abside si aprono tre monofore romaniche (quella di des. riaperta nel 1931). Affreschi tardogotici frammentari e ridipinti, in parte databili al XV sec. e in parte attr. alla cerchia dei Seregnesi, terzo quarto XV sec.: sul muro esterno S, Crocifissione con due santi, S. Michele, S. Cristoforo e S. Domenica; sulla parete interna des., S. Ambrogio e la Madonna in trono, dipinti su uno strato di affreschi più antichi che raffigurano scene di martirio; accanto alla porta S, Madonna e i SS. Maria Maddalena e Antonio Abate; sul piedritto des. dell’arco trionfale, S. Giacomo maggiore; lungo l’archivolto, festoni neoclassici; nella calotta absidale, Cristo in maestà con i simboli degli evangelisti; nel registro inferiore, Crocifissione, parzialmente distrutta dalla riapertura della monofora, e santi.

 

SOBRIO
Chiesa parrocchiale di S. Lorenzo
, a S del nucleo, che forma un suggestivo insieme con la cerchia di cappelle della Via Crucis dipinte da Clemente Nesurini nel 1978, la colonna del cimitero del 1777, la canonica e gli alberi circostanti. La chiesa romanica, menzionata già nel XIII sec. e consacrata forse nel 1360, fu notevolmente ampliata nel XVI sec. e ottenne diritti parrocchiali nel 1611. Il coro poligonale e la cappella della Madonna furono costruiti poco prima del 1639. Restauri 1971; 2001-03 (Tito Lucchini e Roland David). Alto campanile nell’angolo N-E con bifore del 1693 (data di un rimaneggiamento?) e tetto a piramide. Il portale datato 1771 ha il battente decorato da bassorilievi; porta laterale S, 1716. Navata voltata a botte lunettata a sesto ribassato impostata tra il 1719 e il 1745. L’interno è ornato di affreschi dei fratelli Tommaso e Stefano Calgari nel 1870. La volta del coro è ornata di stucchi rococò attr. alla bottega dei Moosbrugger, anni ‘30 o ‘40 XVIII sec. Tabernacolo a tempietto in legno ricco di statuette, fine XVII sec.; ai lati due reliquiari con cornici lignee scolpite. Due altari laterali, XVIII sec.: su quello di des., statua seicentesca di S. Antonio; su quello di sin., dipinto raffigurante la Madonna Addolorata, XIX sec. Pulpito ligneo a intarsi poligonale, 1699. Nella cappella poligonale di S. Carlo, a S: altare marmoreo con pala di S. Carlo Borromeo, prima metà XVIII sec. Sulla controfacciata: tela raffigurante Cristo davanti a Caifa, 1702.
Canonica. Tipica casa in legno leventinese, datata 1688. Oratorio di S. Rocco, nel villaggio. Aula quadrangolare edificata nel 1643. Nella lunetta des. del coro: affresco settecentesco del Martirio di S. Sebastiano; gli altri dipinti sono dei fratelli Calgari. Paliotto in scagliola rimaneggiato, XVIII sec.
RONZANO Oratorio del SS. Crocifisso. Costruito prob. nel XVIII sec., fu ristrutturato e interamente affrescato nel 1814 con pitture in stile neoclassico di gusto popolaresco.

 

CHIGGIOGNA
Durante il governo urano apparteneva alla vicinanza di Chiggiogna anche il villaggio di Prugiasco, in valle di Blenio, al di là del passo del Nara. Si ha notizia di una torre forse tardomedievale, demolita nel 1828, che si ergeva sulla strada cantonale. Dal 2006 fa parte del comune di Faido.
Chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta. Importante sia per la struttura architettonica sia per la decorazione pittorica. L’imponente costruzione, oggi costretta fra il ponte della ferrovia e il versante della montagna, è circondata dal muro del cimitero, nel quale sorgono una cappella e la colonna cimiteriale del 1832. Johann Rudolf Rahn aveva visto, sopra il portale S, un’iscrizione con le date delle fasi di trasformazione della chiesa: 1131, 1524 e 1867. Le indagini archeologiche condotte nel 1996 hanno permesso di definire l’evoluzione dell’edificio, le cui origini altomedievali sono attestate da alcuni resti murari e da una sepoltura privilegiata a sarcofago rinvenuti dentro il perimetro dell’attuale navata. L’edificio altomedievale venne totalmente demolito nell’XI sec., al momento dell’edificazione della chiesa romanica a navata rettangolare e abside semicircolare, di cui si conserva il prospetto S, scandito da lesene e archetti pensili, la parte S della facciata e il pavimento in lastre di granito, oggi solo parzialmente visibile. Nel XII sec. (1131?) la chiesa fu ingrandita verso N, tramite l’aggiunta di un’aula absidata. Infine prob. nel corso degli ultimi decenni del XV sec., ma sicuramente entro il 1526, fu edificato il doppio coro. Restauri e ristrutturazioni, 1983 (Guido Tallone); 1994-97 (Raffaele Cavadini). A des. della facciata s’innalza il campanile romanico coronato da un tetto a padiglione, prob. XI sec.; nei tre ultimi piani si aprono bifore parzialmente modificate in epoca barocca. Sulla parete esterna S del coro è affrescata una figura tardogotica di S. Cristoforo, nascosto fino alla testa dal muro della sagrestia. L’ambiente interno rettangolare, ancora nel XVII sec. diviso in due navate da colonne, è stato sopraelevato nel 1867 e presenta oggi un soffitto a cassettoni dipinto dai fratelli Calgari. Lo stesso anno furono scialbati gli affreschi del coro e completamente reintonacate le pareti della navata, sulle quali Calgari dipinsero cinque figure di santi, due staccate e le altre coperte nel corso dell’ultimo restauro. Due archi a pieno centro immettono nei cori voltati a crociera. Nel coro S: polittico ad ante tardogotico, opera di una bottega della Germania meridionale, 1510-20; al centro, bassorilievo della Pentecoste (la statua della Madonna e la Colomba dello Spirito Santo sono più recenti, infatti grazie a un accurato restauro si è potuto constatare che l’iconografia originaria prevedeva la raffigurazione dell’Assunzione della Vergine), e a fianco, SS. Antonio Abate e Francesco; nell’anta des., i SS. Martino e Pietro; in quella di sin., i SS. Stefano (?) e Giacomo maggiore; all’esterno, due coppie dipinte di santi, più recenti; nella predella, figura dipinta di Cristo nel sepolcro con la Madonna e S. Giovanni; alle estremità, i busti dei SS. Ambrogio e Gottardo. Affreschi nei due cori, datati 1532 e 1537: sopra l’alto zoccolo decorato a conci dipinti, figure degli apostoli; ai lati del tabernacolo murale, due angeli; nelle lunette, Incoronazione della Vergine e Cristo; sulle volte, Assunta con coppie di angeli musicanti e putti e Cristo con gli evangelisti. Nell’antica sagrestia, dietro il coro N: gruppo scultoreo della Pentecoste sotto un tempietto neoclassico, inizio XIX sec. Nella cappella rettangolare S: decorazioni in stucco incornicianti scene dipinte dalla vita di S. Carlo Borromeo eseguite da Christofel Imbach, 1629. Nella cappella semicircolare N: stucchi e tondi affrescati con i Misteri del Rosario, 1580; nella nicchia, statua seicentesca della Madonna. In navata, tela manieristica della Risurrezione di Lazzaro dei fratelli Giovan Battista e Giovan Paolo Recchi, 1650-60 ca., proveniente dalla chiesa di S. Giovanni Pedemonte a Como e donata dalla fam. Nizzola nel 1960 ca. Sulla parete N: ciclo di affreschi con storie cristologiche accompagnato nella parte inferiore da una raffigurazione dei Mesi, seconda metà XV sec.; il ciclo ne copre uno più antico del quale si conserva una scritta databile per le sue caratteristiche epigrafiche al XII sec. Nell’angolo S-E della navata è posto il pulpito intarsiato barocco. La campana del XIII sec., due capitelli simili a quello della colonna che sostiene le arcate del coro e l’antico fonte battesimale tardogotico sono ora nel giardino della villa Nizzola, a S della chiesa.
Cappella del cimitero, aula voltata a botte con affreschi del 1530 ca.: Crocifissione, SS. Rocco e Sebastiano e Natività. Villa, accanto alla casa comunale. La più pregevole delle ville allineate tra la strada e il tracciato ferroviario. Volume cubico classicheggiante con tetto in piode, fine XIX sec. Cappella degli Apostoli, all’uscita N del villaggio, contenente un affresco della Pentecoste, XVIII sec., prob. in parte ripreso dai Calgari; bussola per le elemosine, 1853. Cappella di S. Rocco, sulla strada cantonale. Aula quadrangolare preceduta da un portico modificato verosimilmente nel 1888. Affreschi raffiguranti la Crocifissione, la Natività e SS. Rocco e Sebastiano, 1577, parzialmente ripresi nel XIX sec.
Casa dei pagani, denominata anche «Castello», su una cengia a 300 m a S-E sopra il villaggio. Vi si giunge salendo lungo la ripida rupe, dove sono ancora visibili alcuni resti di una scalinata in pietra. Costruzione fortificata nella roccia, composta da tre diverse parti parzialmente erette con muri a secco, sovrastate dalla parete rocciosa, XII-XIII sec. Ponte sul Croarescio. Realizzato da Walter Krüsi nel 1962, è un esempio di cultura progettuale minimalista.

LAVORGO
Oratorio di S. Petronilla. Costruzione barocca voltata a botte con coro poligonale, eretta nel 1662. Piccolo altare neogotico; pala popolaresca con la Madonna e S. Petronilla, seconda metà XVII sec.
FUSNENGO
Oratorio di S. Giuseppe
. Aula rettangolare eretta dalla fam. Ciossi nel 1529; portico successivo. Affreschi di Carlo Martino Biucchi, in un’architettura illusionistica dipinta, parzialmente ricoperta da una scialbatura, seconda metà XVIII sec.: Transito di S. Giuseppe, Gloria del santo, SS. Caterina e Margherita da Cortona (?).

 

FAIDO
Capoluogo del distretto di Leventina. Al tempo del governo urano era, insieme con Giornico, sede del podestà. Faido ebbe particolare importanza come stazione di sosta e di smistamento sulla strada del San Gottardo. Il villaggio si sviluppò in seguito alla realizzazione della carrozzabile del San Gottardo (1820-30) e della ferrovia, che favorì la costruzione di alberghi e residenze estive. Primo comune ticinese dotato di energia elettrica (1889), nei primi decenni del XX sec. Faido divenne una nota stazione turistica, frequentata soprattutto da milanesi. Dal 2006 comprende, per aggregazione, comuni di Calonico, Chiggiogna e Rossura. Chiesa prepositurale di S. Andrea. La chiesa, attestata dal XIII sec., divenne parrocchiale nel 1579. Costruzione a pianta longitudinale con due coppie di cappelle laterali e coro semicircolare, ricostruita in due tappe nel 1829-38. Restauro e ristrutturazione 1992-96 (Mattia Pedrini). Il campanile porta dipinti gli stemmi del Canton Uri e di un vescovo accanto a una chiesa (forse l’antico stemma della Leventina). In facciata: mosaico della Pesca miracolosa di Aurelio Gonzato, 1959. Navata voltata a botte e scandita da archi trasversali decorati con medaglioni contenenti gli evangelisti, un santo guerriero e il Sacro Cuore di Maria, metà XIX sec. Sul monumentale altare poggia un tempietto in marmo, metà XIX sec. Nelle cappelle: pannelli decorati ad affresco eseguiti da Alberto Bogani, 1996. Nella cappella battesimale poligonale: fonte ottagonale, XVI sec. Sulle pareti della navata: buon dipinto manieristico della Madonna con gli apostoli Pietro e Andrea, fine Cinquecento, e tela dell’Adorazione dei Magi, fine XVI sec.; su quelle del coro: tele raffiguranti l’Ascensione di Cristo e la Deposizione di S. Andrea eseguite da Melchior Paul Deschwanden, seconda metà XIX sec. Cantoria e arredo liturgico, 1996; pulpito in marmo, XIX sec.; acquasantiera datata 1611; vetrate di fra’ Roberto, 1996. Cimitero. Monumento funerario della fam. Vella, sepolcro che riprende la classica piramide di Antonio Canova, con figura femminile in bronzo opera di Antonio Chiattone, 1890-95; tomba della fam. Pedrini, realizzata da Giuseppe Bordonzotti nel 1909; monumenti funerari con opere di Apollonio Pessina e Fiorenzo Abbondio. Oratorio di S. Bernardino da Siena. Indagini archeologiche condotte nel 1978-79 hanno accertato la presenza di una fondazione preesistente con navata quadrangolare e abside semicircolare orientata, forse riferibile al XIII sec. È probabile, come sembrano confermare gli scavi, che la chiesa attuale, un’aula rivolta a N coperta a crociere con coro rettangolare, sia stata costruita nel corso dell’ultimo trentennio del XVI sec. e consacrata nel 1594. Restauri 1907-08; 1979- 81. Nel coro: sulla volta, scene della vita di S. Bernardino, XVII sec.; sulla parete di fondo, affresco della Pietà attr. a Tommaso Calgari, seconda metà XIX sec., con ai lati le figure dei SS. Giovanni Battista e Martino, inizio XVII sec. Crocifisso cinquecentesco.
VIA CANTON URI N. 1, Casa d’appartamenti. Costruzione classicheggiante eretta nel 1878. N. 6, Villa. Residenza eclettica contraddistinta da numerosi balconi con ringhiere a cesto in ferro battuto. N. 36, Casa Selvini. Tipica casa leventinese in legno con tetto in piode a spioventi poco inclinati sostenuti da travi aggettanti. Sotto le finestre del primo piano: tre bassorilievi raffiguranti l’Adorazione dei Magi, la Crocifissione e la Madonna, datati 1582; sopra le finestre, figura di S. Martino.
VIA GERRA N. 8, Villa d’appartamenti. Interessante costruzione con muratura imitante diversi tipi di pietra, inizio XX sec.
VIA FONTANA DI SCRIBAR N. 18, Palazzo patriziale. Edificio realizzato dall’impresa Andrea Grossi su progetto di Paolo Zanini nel 1908. Notevole palazzo in granito ispirato al Rinascimento fiorentino.
PIAZZA FRANSCINI Monumento a Stefano Franscini. Figura in bronzo su basamento in gneiss, realizzata da Antonio Soldini nel 1890. N. 1, Casa comunale. Bell’esempio di edificio tardoneoclassico, 1858, che contribuisce alla definizione della piazza. Interno ristrutturato.
VIA CANTON LUCERNA Convento dei cappuccini. Fondato nel 1607. Restauro e ristrutturazione curati da Raffaele Cavadini, nell’ambito dei quali si è provveduto in particolare all’allestimento di una nuova biblioteca, 1991-92. Chiesa di S. Francesco, appartenente al convento. Fu edificata nel 1608, come attesta la data sopra il portale; negli anni 1785-86 trasformazione del coro e costruzione delle cappelle laterali e delle volte; prob. nello stesso periodo fu allargata la facciata con l’aggiunta di due scomparti ai lati. Restauro 1991-92 (R. Cavadini). Davanti alla chiesa ci sono la colonna cimiteriale neoclassica in pietra e l’ossario. In facciata: affresco raffigurante S. Lorenzo da Brindisi opera di Giuseppe Antonio Maria Torricelli, 1789. L’edificio rispecchia il tipico impianto francescano, che prevede un coro maggiore e uno minore per i frati. La navata è voltata a crociere, il coro a botte lunettata. Altare maggiore neoclassico con pala raffigurante la Madonna (copia della Madonna del soccorso di Lukas Cranach, a Innsbruck) accompagnata dai SS. Francesco e Giuseppe, datata 1680. Nella seconda cappella: considerevole altare tardorinascimentale con mensole a forma di protome umana, forse l’antico altare maggiore; tra le colonnine, figure dipinte dei SS. Pietro e Giacomo maggiore, Gertrude e Margherita, inizio XVII sec.; statua della Madonna, prima metà Seicento. Nella prima cappella: altare neoclassico in legno; tela di S. Antonio da Padova firmata da Carlo Francesco Nuvolone, 1650 ca.; paliotto in cuoio dipinto e stampato, con la figura di S. Francesco. Alla parete S sono appese tre tele raffiguranti i SS. Serafino da Montegranaro, Bonaventura e Fedele da Sigmaringen, XVIII sec. Nel coretto: quattro dipinti rococò raffiguranti gli evangelisti. N. 24, Villa. Residenza signorile fatta erigere da Emilio Cattaneo nel 1895. Alla costruzione cubica originaria – coronata da una torre belvedere poligonale – nei primi decenni del XX sec. è stato anteposto un corpo d’ampliamento con tetto a terrazza balaustrata. All’interno corpo scale centrale e locali ornati di raffinate decorazioni pittoriche con soggetti in parte riconducibili ai viaggi compiuti dai Cattaneo. N. 26, Villa d’appartamenti. Residenza signorile classicheggiante edificata all’inizio del XX sec. da emigranti di ritorno dall’Inghilterra. Vasto giardino.
VIA BIRRERIA N. 6, Ex Birreria (Casa d’abitazione). Fondata, progettata e costruita dal bavarese Luigi Rosian nel 1852, cessò l’attività nel 1973.
VIA CANTONALE N. 10, Casa leventinese per anziani. Ampio edificio lineare orientato a S-E, Fabio Muttoni, Silvano Caccia e Giorgio Gendotti, 1987-92. Nell’atrio: intervento pittorico di Livio Bernasconi, 1989-94. N. 15, Casa plurifam. Edificio a pianta rettangolare con muri esterni in grès nero e accentuata articolazione verticale nella facciata S, F. Muttoni e S. Caccia, 1991-92. N. 17, Villa. Bell’edificio in posizione isolata, 1904 ca. Facciate ravvivate da decorazioni pittoriche coeve.
VIA BALCENGO N. 43, Centro diurno e camere per anziani. Edificio allungato di Silvano Caccia e Fabio Muttoni, 1995.
VIA STAZIONE N. 10, Villa. Residenza signorile eclettica, 1920 ca., con giardino dal disegno accurato, dotato di fontana, scalinate e belvedere. Costruzione a pianta articolata contraddistinta da tetto a spioventi tronchi e apparato decorativo liberty. N. 11, Villa (Sede ufficio FFS). Costruita prob. dall’ing. Dornfeld nel 1870 ca. N. 12, Villa Alberta. Residenza signorile voluta da una fam. milanese, situata all’interno di un giardino con gazebo. Volume cubico neorinascimentale, fine XIX sec. N. 24, Ex Hotel Faido. Costruito su iniziativa di Ferdinando Pedrini nel 1884 ca., fu frequentato soprattutto da escursionisti fino al 1938, quando venne acquistato dalla Culla San Marco. Sobrio volume ora in stato d’abbandono. N. 30, Villa Lydia. Villetta d’inizio ‘900, con frontone centinato e raffinate decorazioni pittoriche sulle facciate e all’interno. N. 36, Ex Hotel Milano. Costruito nel 1908 dall’impresa Muttoni, nel 1949 fu collegato alla vicina dépendance attraverso un corpo turrito con loggia realizzato dall’arch. Ferretti. In disuso. N. 38, Ex Dépendance dell’Hotel Suisse. Costruita nel 1905 da Bernardo Ramelli e Giuseppe Bordonzotti per Ferdinando Pedrini. Edificio eclettico con prospetto principale articolato da risalti ai lati e al centro con partiti ornamentali liberty. In disuso. N. 42, Ex Hotel Faido (Casa vinicola). Edificio tardoneoclassico costruito nel 1870-82 per F. Pedrini. Nel 1884 ca., quando sorse il secondo Hotel Faido (v. n. 24) assunse l’appellativo Hotel Suisse; all’inizio del XX sec. sopraelevato di un piano. Passerella sul fiume Ticino. Struttura a sistema portante realizzata nel 1988 dagli ing. Grignoli & Muttoni.

MÖTT COTT Santuario della Madonna delle Rive, dedicato alla Madonna di Re, nel bosco a N-E del villaggio. Aula voltata a botte con coro rettangolare e preceduta da un portico, costruita nel 1839-41 sulle rovine di una cappella distrutta nel 1837. Importanti lavori di ristrutturazione nel 1895-96; restauro 1982- 85. L’affresco della Madonna sulla parete di fondo del coro è dei Calgari; altare maggiore di Pietro Andreoletti. Decorazione pittorica di Francesco Poroli, 1895.

ROSSURA Agglomerato compatto sito su un pianoro, formato quasi esclusivamente da case tipiche leventinesi in legno con tetti in piode.
Chiesa parrocchiale dei SS. Lorenzo e Agata, in posizione isolata a S della località. Costruzione a pianta rettangolare terminante in un coro poligonale e con campanile a S; tutt’intorno sorgono le cappelle della Via Crucis del 1755, affrescate da Tommaso e Stefano Calgari. Della chiesa primitiva, documentata fin dal 1247, si conserva il settore O della parete N, su cui è dipinto all’esterno un S. Cristoforo bizantineggiante, oggi frammentario, fine XII-inizio XIII sec. Importanti lavori di trasformazione furono condotti nel XV-XVI sec., durante quali la navata fu coperta da un soffitto ligneo piano e conclusa da un doppio coro, simile a quello di Chiggiogna e Mairengo. Nel XVII sec. furono aggiunti l’attuale coro poligonale e le cappelle laterali. Restauri 1911; 1948; 1964; nuovo restauro generale iniziato nel 2003 (Pia Durisch e Aldo Nolli). La facciata è preceduta da un portico chiuso del 1767. Affreschi. Sulla controfacciata: SS. Rocco, Sebastiano e Gerolamo, firmati da Cristoforo e Nicolao da Seregno e datati 1463; S. Maria Maddalena e un diacono, coevi ma dipinti da mano differente. Sulla parete N, liberata nel 1964: Ultima Cena, in alto; inferiormente, SS. Giacomo, Martino e Domenica, Flagellazione di Cristo, SS. Bernardo e Ambrogio, metà XV sec.; accanto, figura di monaco (?), XII-XIII sec. Sulle pareti della campata che precede il coro: frammenti di affreschi rinascimentali (due teste di santi sulla parete N) appartenenti al doppio coro, prima metà XVI sec. Le volte della navata e del coro furono impostate tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX sec. e decorate dai Calgari nel 1860-70. Altare maggiore datato 1841; balaustrate del coro e delle cappelle di Pietro Andreoletti, 1911. Fonte con coperchio ligneo intarsiato, tardo XVII sec.
TENGIA
Nucleo di case in legno ben conservate. Oratorio di S. Antonio da Padova. Aula rettangolare voltata a botte lunettata con coro semicircolare e piccolo campanile, edificata nel XVIII sec. (1715?). Ristrutturazione nel 1906. Gli affreschi nel coro sono dei Calgari. Tele settecentesche con S. Antonio, la Madonna e il Vir Dolorum.
FIGGIONE
Oratorio di S. Rocco. Piccola costruzione conclusa da un coro poligonale, con campanile a vela, edificata dopo il 1750. Restauri e ristrutturazioni 1929; 1993-96 (Gabriella Imperiali). Tela raffigurante S. Rocco, XVIII sec.

MOLARE
Chiesa parrocchiale di S. Giacomo
. Documentata dall’epoca romanica, fu trasformata nel 1764 in edificio barocco voltato a botte con coro poligonale. Facciata con portale datato 1724, preceduta da un portico chiuso; campanile a S. Prezioso tabernacolo a tempietto in legno con colonne tortili, ultimo quarto XVII sec., acquistato nel 1871 dalla parrocchiale di Prato Leventina; le statue di S. Giacomo e del Cristo coronato di spine al colmo sono prob. di recupero e aggiunte in epoca posteriore. Gli affreschi sulle volte sono opera dei Calgari: nel coro, Cristo, gli evangelisti e S. Giacomo; in navata, la Vergine e i SS. Lorenzo, Antonio da Padova, Ambrogio e Carlo. Nella cappella laterale N: scultura tardogotica della Pietà, proveniente dalla Germania meridionale, inizio XVI sec. (?) (acquistata nel 1880 ca. a San Gallo); medaglioni dipinti con i Misteri del Rosario attorno alla nicchia e le figure di Geremia e Davide, XVIII sec.

 

CALPIOGNA
Chiesa parrocchiale di S. Atanasio. Un oratorio dedicato a S. Eutichio, consacrato nel 1487, fu riedificato nel 1650-55 con il titolo di S. Atanasio. Nel 1857 furono innalzate le pareti, modificate le lesene e risistemato il tetto. Restauro 1977-79. Durante le indagini archeologiche del 1978 fu rinvenuta la chiesa primitiva con coro poligonale. Edificio rivolto a N, con coro semicircolare e due cappelle laterali. Altare maggiore in marmo opera di Pietro Andreoletti, 1902. Gli affreschi sulle pareti e sulle volte sono di un pittore Poroli, 1888-89, che prob. riprese in parte quelli dei Calgari. Nella cappella des.: tela della Pietà, copia da Annibale Carracci. Sulla parete E della navata: tela con la Madonna del Rosario, seconda metà XVII sec. Due cappelle, sotto il villaggio, affrescate dai fratelli Calgari, di cui una datata 1867.

PRIMADENGO

Oratorio di S. Antonio da Padova. Edificio costruito nel 1651 a due campate coperte da volte a crociera con cappella laterale e coro poligonali. Restauro 1982-86 (Ivano Gianola). Sulla facciata: affresco del santo patrono, 1734; sulla parete S: Madonna col Bambino, XVI sec. Affreschi nel coro eseguiti dai Calgari, seconda metà XIX sec.; nuovo arredo liturgico in legno ideato da I. Gianola. Sull’altare della cappella laterale: tela della Pietà eseguita da Francesco Poroli, 1897.
PRODÖR
Oratorio della Santa Familia. Edificato dopo il 1885. Restauro 1986-88. Aula esagonale con piccolo coro semicircolare ornato di un affresco eseguito da Rosalia Grimaldi, 1990.

 

CAMPELLO
Secondo la tradizione il villaggio di Campello avrebbe avuto origine dall’abbandono dell’insediamento di Fontanedo tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII sec. Nel 1853 si staccò da Calpiogna, divenendo comune autonomo. Chiesa parrocchiale di S. Margherita. Costruzione barocca a due campate voltate a crociera, con cappella laterale e coro poligonali, eretta nel 1632; trasformazioni nel 1814. Completamente rinnovata all’interno nel 1961. Restauro 1995. Affresco sulla parete di fondo del coro e vetrate di fra’ Roberto, 1965. Tabernacolo e crocifisso di Milo Cleis, 1964. Altare della cappella della Madonna opera di Pietro Andreoletti, 1912, con statua vestita della Vergine, inizio XIX sec.
FONTANEDO
Oratorio del SS. Nome di Maria. Aula coperta da capriate lignee a vista e conclusa da un coro voltato a crociera, con campaniletto a vela; edificata alla fine del XVI sec. e consacrata nel 1632. Restauro 1982-83. Affreschi seicenteschi del coro ripresi dai Calgari: sulle volte, Padre Eterno ed evangelisti; sulle pareti, Crocifissione con i SS. Sebastiano e Rocco, SS. Antonio Abate e Francesco, S. Rocco; sull’arco trionfale, Madonna annunziata; sull’intradosso, padri della Chiesa. Dal basamento di una casa in legno è stato strappato un affresco cinquecentesco della Madonna con un vescovo, ora conservato nel Museo etnografico di Leventina a Giornico.

CARÌ
La regione del monte di Carì (1622 s l.m.) è dal 1950 un’importante stazione turistica. Abitato tutto l’anno, è l’insediamento più alto del Canton Ticino. Chiesa dei SS. Carlo e Lorenzo. Costruita nel 1984, Alberto Finzi e ing. Renzo Lucchini. Arredo liturgico di Milo Cleis, scultura della Madonna di Pierino Selmoni e vetrate di fra’ Roberto.

 

MAIRENGO
Chiesa di S. Siro
. Una delle più antiche chiese parrocchiali della Leventina, ricca di affreschi. È attestata come chiesa della vicinanza di Faido nel 1171. Nel corso della prima metà del XVI sec. le fu conferito l’odierno schema con doppio coro, uguale a quello di Chiggiogna. Il campanile accanto al lato N del coro fu ricostruito nel 1574-75. Restauri 1931; 1955-56; 1996-2001 (Maria Rosaria Regolati Duppenthaler). Nella facciata a capanna si legge con chiarezza la larghezza dell’aula romanica, indicata dalla spartizione della parte S in tre campi su due piani coronati da archetti, di cui quelli superiori seguono l’andamento del timpano primitivo, ascrivibile all’XI sec.; a sin. del portale barocco sporge la cappella battesimale poligonale seicentesca. Accanto al fianco S della navata si trova un portico con tetto a spiovente unico e capriate scoperte. Sotto tre specchiature coronate da archetti romanici ci sono affreschi tardogotici rappresentanti S. Siro, una Madonna in trono, S. Sebastiano e la figura di un papa, fine XV-inizio XVI sec. L’interno è suddiviso da un pilastro ligneo in due navate, conchiuse ciascuna da un coro quadrangolare allineato e voltato a crociera; i due archi trionfali sono impostati su una colonna. Il soffitto è formato da assi in legno ridipinte con estremità a trafori tardogotici, metà XVI sec. Alla base del pilastro: cassetta per le elemosine, XVI sec. Nel coro S si conserva un magnifico polittico ad ante tardogotico della stessa bottega della Germania meridionale che eseguì quello di Chiggiogna, 1510-20: nello scomparto centrale, suddiviso in tre vani, statue dei SS. Siro, Andrea e Maurizio; nelle ante, bassorilievi della Natività e dell’Adorazione dei Magi; a tergo sono dipinti l’Annunciazione in alto, e i SS. Ambrogio, Maria Maddalena, Marta e un vescovo, in basso; nella predella, i SS. Pietro e Paolo e altre figure attorno a quella in rilievo del Padre Eterno. Il coro N contiene un bel tabernacolo a tempietto a due piani, con colonne tortili, terzo quarto XVII sec. Nella cappella dedicata alla Madonna: decorazioni in stucco e affreschi sulla volta, metà XVII sec., ridipinti dai fratelli Tommaso e Stefano Calgari nel 1865. Nella cappella rettangolare dedicata a S. Giovanni: sulla volta e sulle pareti, stucchi e affreschi pure ridipinti dai Calgari, con scene dalla vita del Battista, l’Angelo custode, il Battesimo nel Giordano e S. Luigi; ai lati dell’altare, figure affrescate dei SS. Ambrogio e Caterina datate 1633. Nel 1865 le pareti interne della chiesa furono completamente ricoperte dagli interventi pittorici dei Calgari; gli antichi affreschi furono parzialmente liberati nel 1955-56. Ambedue cori furono affrescati da Gerolamo Gorla e suo figlio (artisti di questa fam. sono documentati a Bellinzona nel XVII sec.), 1558: sulla volta N, evangelisti; sulla parete N, Morte e Assunzione della Vergine; sulla parete E, Madonna e i SS. Giovanni Battista e Caterina; nella lunetta, Padre Eterno. Nel coro S: sulla volta, padri della Chiesa; nella lunetta della parete E, S. Siro come vescovo in trono, con paesaggio sullo sfondo; inferiormente, S. Barbara; sulla parete S, SS. Francesco, Giovanni Evangelista e Andrea. Lo zoccolo è decorato a conci dipinti. Negli intradossi degli archi trionfali: busti di profeti; sull’arco N, due medaglioni con profeti e data 1558; su quello S, Annunciazione. Sul piedritto dell’arco di sin.: S. Sebastiano, fine XV-inizio XVI sec.; su quello di des.: Pietà e S. Bernardo. Sulla parete N della navata: Ultima Cena, mutilata a des. dalla costruzione della cappella della Madonna; a sin., santo vescovo e Madonna con i S. Rocco e santo pellegrino (?), eseguiti dal Gorla nel 1558; sotto, figura di S. Antonio, seconda metà XVII sec., che in origine ricopriva la parte sin. dell’Ultima Cena sovrastante e fu staccata in occasione dell’ultimo restauro. Sulla parete S: Ultima Cena, prima metà Seicento, dipinta sopra un affresco raffigurante forse un personaggio a cavallo, datato 1565 (?); in basso a des., Natività e santi, molto rovinati, metà XV sec. Tela raffigurante la Madonna col Bambino e cinque santi, 1636; Via Crucis eseguita da Tommaso Calgari, 1873 ca. Nella cappella battesimale: affresco seicentesco del Battesimo di Gesù; fonte con coperchio ligneo a tempietto, XVI sec. Cimitero. Cenotafio Delmonico. Edicola neogotica eretta in memoria di Lorenzo Delmonico (1813-1881), il maggior esponente di una nota dinastia di ristoratori attivi a New York.

TORTENGO
PIAZZA ESTHER JAGMETTI. Casa d’abitazione. Edificio cubico classicheggiante, costruito nel 1845 per i fratelli Carlo Antonio, Pietro Giosuè e Siro Jagmetti; rinnovato nel 1938.
TARNOLGIO
Oratorio dei SS. Barnaba e Matteo. Costruzione con soffitto piano e coro a pianta poligonale; risale prob. al XVII sec. Tre statue lignee di santi, XVII sec.; bassorilievi dei SS. Sebastiano e Benedetto, appartenuti a un polittico ad ante cinquecentesco; pala raffigurante la Madonna con i SS. Barnaba e Matteo, firmata da Bartholmeeus Broder de Castelberger, 1760.

 

OSCO
Villaggio situato su un terrazzo esposto a S, caratterizzato dalla presenza di diverse ville con giardini sorte nei primi decenni del XX sec.
Chiesa parrocchiale di S. Maurizio. Documentata dal 1171. L’attuale edificio a navata unica coperta da capriate lignee a vista terminante in un coro poligonale sembra essere il risultato di una ricostruzione avvenuta nel 1673. Restauro e indagini archeologiche nel 1981. Il campanile accanto al lato N del coro, completamente rimodernato, ha la parte inferiore d’epoca romanica. Altare maggiore in marmo di Pietro Andreoletti, 1907. La cappella poligonale N contiene affreschi datati 1599: S. Maurizio (?) con due santi irriconoscibili, S. Rocco, la Crocifissione, la Madonna attorniata da riquadri con i Misteri del Rosario; sulla volta, Padre Eterno con il triregno e angeli che portano gli strumenti della Passione; sull’intradosso dell’arco, dottori della Chiesa; sui piedritti, le SS. Caterina e Chiara (?). Nella cappella opposta: stucchi seicenteschi e cartelle con i Misteri del Rosario, ridipinti dai Calgari; altare in stucco contenente la statua della Madonna, seconda metà XVI sec.; paliotto in scagliola di Giuseppe Maria Pancaldi, 1766; sui piedritti sono affrescati i SS. Domenico e Rosa, inizio XVII sec. Sulla parete sin. della navata: frammento di affresco tardogotico forse raffigurante l’Adorazione dei Magi, terzo quarto XV sec.; affresco strappato raffigurante S. Maurizio dei Calgari, seconda metà XIX sec. Cimitero con numerosi monumenti funebri di fine ‘800-inizio ‘900. Palazzina, al margine dell’abitato verso valle. Imponente costruzione con autorimessa al centro della facciata, 1930. Villa. In posizione panoramica, è contraddistinta da una veranda poligonale e da raffinate decorazioni pittoriche, 1910 ca. Villa. Edificio con torre angolare eretto nel 1934. Cappella del Piottino. La scultura della Pietà, XVI-XVII sec., si trova ora nella casa parrocchiale.
FREGGIO

Oratorio di S. Bernardo. Edificato prima del 1567. Costruzione a due campate voltate a crociera, con coro poligonale e cappella laterale a S, anch’essa a pianta poligonale. Il campanile si eleva accanto al fianco N. Sulla facciata compare la data 1817. Affreschi e decorazioni dei Calgari, seconda metà XIX sec. Nella cappella laterale: piccolo altare ligneo con statua della Madonna, seconda metà XVIII sec.
VIGERA
Oratorio di S. Maria Maddalena. Il primo edificio, eretto nel corso dell’ultimo ventennio del XVI sec., fu ricostruito nel 1843. Restauro 1982. Aula voltata a botte lunettata con coro poligonale all’interno e semicircolare all’esterno. Sulle volte affreschi dei fratelli Calgari: nel coro, SS. Bernardo, Giovanni Battista e Maurizio; in navata, Madonna. Pala con la santa patrona in graziosa cornice rococò, 1759. Cappella, nel giardino di una proprietà privata, contenente affreschi raffiguranti la Madonna Addolorata e santi attribuibili a Domenico Sertori, inizio XIX sec.

 

Testo tratto da:

Guida d’arte della Svizzera italiana
Per saperne di più sui dintorni di Faido, la Valle Leventina e l'intera Svizzera italiana potete ordinare la Guida attraverso il seguente link: http://www.gsk.ch/it/guida-d%E2%80%99arte-della-svizzera-italiana.html

 

La chiesa S. Ambrogio di Chironico
La chiesa S. Ambrogio di Chironico >>

 

SATG
Potete inoltre scaricare l'applicazione per dispositivi mobili Swiss Art To Go, pubblicata dalla Società di storia dell'arte in Svizzera SSAS che contiene circa 35 000 voci selezionate dai cinque tomi della Guida d'arte della Svizzera: http://www.satg.ch/it/

.